È socialista ed ex punk, totalmente contro il sistema capitalistico. Non ha alcuna speranza contro Trump, Clinton o Sanders. Eppure ci prova lo stesso. Lo abbiamo intervistato
7 April 2016
By Andrea Indiano
Wired Magazine (Italian Edition)
Mimi socialista candidato presidente potrebbe essere benissimo il titolo di un film di Lina Wertmüller, se non fosse che a Emidio Soltysik, detto Mimi, manca l’accento sul soprannome e per di più è una persona vera. Nella corsa alle presidenziali americane 2016 che si concluderà il prossimo novembre non ci sono solo le sfuriate senza senso di Donald Trump e il duello democratico fra Hillary Clinton e Bernie Sanders.
Gli Stati Uniti hanno un sistema politico di fatto bipartitico, ovvero
ristretto solo agli appartenenti ai partiti democratico e conservatore.
Esistono però altri gruppi politici, che di solito sono fatti confluire nel termine “third party”. Quelli dei Verdi e dei Veterani sono i più famosi e gli unici che in passato sono riusciti a far eleggere un totale di due persone al Senato
dagli anni ’90. Ci sono inoltre partiti ancora più piccoli, come quello
dei Proibizionisti o dei Libertariani, che però hanno un seguito minimo
e riescono a ottenere un po’ di attenzione solo nel periodo delle
elezioni, grazie a candidati sopra le righe e fuori dall’estabilishment.
Fra questi rientra anche Mimi Soltysik, a capo del Partito socialista degli Stati Uniti, e molto diverso dal tipo di politico che siamo abituati a vedere in Italia. Soltysik abita in un piccolo appartamento di Los Angeles insieme alla moglie e a un gatto....
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